Le rocce sedimentarie si formano dall'unione di detriti, detti sedimenti, provenienti dalla frammentazione di altre rocce, che avviene per azione di agenti esterni che trasformano il rilievo in un processo chiamato weathering. Gli agenti atmosferici si verificano quando le rocce e i terreni si consumano, rompendosi in numerosi e minuscoli sedimenti, come la sabbia delle spiagge o la polvere. Negli agenti atmosferici possono verificarsi processi chimici, fisici e biologici che modificano continuamente il rilievo. Seguendo questa logica, l'opera corpi sedimentari ritrae attraverso fotografie frammentate, stampate su rocce, diversi tipi di corpi che rompono la visione dicotomica tra materialità-spiritualità, sensibilità-coscienza, sentire-pensare, natura-cultura, corpo-spirito.
Qui i corpi sono considerati come rappresentanti di identità, relazioni storiche in dialogo con se stessi, con gli altri, con il mondo, nel mondo. In questo lavoro, quindi, il corpo funziona come simbolo sociale, con un bagaglio storico e, quando viene riconosciuto dall'individuo e dal suo popolo, come simbolo ancestrale. Un simbolo presentato in fotografie frammentate che insieme alle rocce propongono una presa di coscienza del corpo che è, ed è sempre stato, uno strumento di lotta e di trasformazione sociale. La scelta del nome corpi sedimentari si collega al processo di formazione delle rocce sedimentarie perché i nostri corpi nel mondo, nelle loro relazioni sociali, hanno continue esperienze con altri corpi. Queste esperienze sono una combinazione di usura, rotture, sedimenti e detriti che formano questo corpo, che può essere paragonato alla formazione della roccia che si rompe, si consuma e diventa sedimenti diversi da queste relazioni naturali. Gli spazi della roccia si fondono con le caratteristiche del corpo. C'è un dialogo tra il corpo roccioso e il corpo umano. Corpo e roccia diventano un tutt'uno, con le loro particolarità, ma avendo come asse quello che è la vita stessa. I corpi-roccia sono vite in lotta per i loro territori storicamente negati da una struttura di potere, di sapere e di essere che ha imposto un modello eurocentrico ed egemonico, che ha standardizzato i territori e i corpi verso disuguaglianze sociali, razziali, di genere e di natura, tra le altre.
Pertanto, i corpi sedimentati si moltiplicano (o pluralizzano) proponendo un pensiero-intervento e tracciando i nostri spazi. Tracciare contro gli spazi egemonici. Tracciare in qualche modo il mondo stesso, sospeso dal suo essere spazio-temporale, geo-politico, naturalistico-culturale e individuale-sociale, e qui costruito su frammenti espansi della nostra esistenza.