La fanciulla del mare dei miti, la figlia del mugnaio ingannata dal principe del dramma incompiuto di A. S. Pushkin, che annegò "nelle profondità del fiume Dnieper e si risvegliò come una sirena fredda e possente". Ha un potere distruttivo per gli uomini, essendo la patrona dei campi e delle foreste nei Paesi slavi in epoca precristiana. L'immagine di un essere soprannaturale risale alla dea siriana Atargata (Derketo), descritta dallo storico romano Luciano: "È per metà donna, ma una coda di pesce le cresce dai fianchi in giù". Il libro contiene una serie di archetipi femminili, dall'Afrodite del mare che nasce dalla schiuma, all'Atena bellicosa, alla Demetra che dà il pane, fino alla moderna sirenetta disneyana - un'allusione a Maria Maddalena - il cui amore sacrificale è stato cantato da Andersen, da cui, attraverso la sofferenza, acquisisce un'anima immortale in senso cristiano e ascende al cielo. Una strega porta via la "voce meravigliosa" di una sirenetta a un narratore danese. Ma la nostra voce è espressione di volontà, di convinzioni, di idee. Avendo perso la voce, Ariel non è diventata felice. Una donna moderna può essere diversa: potente e debole, gentile e forte. Ma non le si può togliere né il diritto alla ricerca spirituale e all'autodeterminazione, né la possibilità di esprimere se stessa e i suoi desideri.