Mi sono ricordato della quarantena per la cancellazione e il rinvio di mostre a cui avevo programmato di partecipare l'anno scorso. E anche delle infinite open call, comunque dedicate al coronavirus e all'autoisolamento.
I miei lavori sono cuori arruffati con citazioni di rifiuti di candidature, pensieri fugaci e sfoghi di sentimenti, riflessioni sulla necessità delle open call come fenomeno di interazione tra la galleria e l'artista, in opposizione all'interazione diretta dell'artista e del suo pubblico.
Oggi l'immagine del cuore è associata al like, non all'amore.
Finché sei un giovane artista, cerchi, ma con l'apparizione del tuo marchio ti cercano.
Il mondo dell'arte sta diventando sempre più simile a Tinder.
Chi sta davvero cercando chi?