"Red Queen", da Underland, una serie profondamente radicata nell'essenza di "Alice nel Paese delle Meraviglie", cattura l'immagine di un regno in decadenza, dove seduzione, dominio e disprezzo si intrecciano in un affascinante gioco di luci e ombre. Il volto della Regina Rossa, plasmato dall'espressione di un disprezzo calcolato e di un orgoglio eccessivo, evoca l'autorità e allo stesso tempo rivela le cicatrici di un'infanzia triste e spezzata. La dualità della sua esistenza viene messa a nudo, manifestando la tirannia del suo ego come frutto amaro di ferite interne. L'ambiente che avvolge la Regina Rossa svela un regno in cui l'opulenza che un tempo adornava il suo dominio ha ceduto al passare del tempo, lasciando dietro di sé una traccia di decadenza. Le ombre che incombono sul trono suggeriscono non solo la caducità del potere, ma anche l'inevitabile declino che accompagna chi si aggrappa troppo alla propria corona. Quest'opera cerca di scavare negli angoli più oscuri della psiche umana, svelando le vulnerabilità di un'infanzia distrutta. La Regina Rossa diventa così una metafora della condizione umana e uno specchio della nostra realtà, ricordandoci che anche nei regni più potenti persistono la complessità emotiva e le cicatrici del passato.