WHEN WE SAID "YES!" è una fotografia macro di un lichene di Cladonia pyxidata ornato da gocce di rugiada, catturato nella foresta di Huskvarna in Svezia.Come fotografo d'arte cresciuto nell'estremo nord, il mio cuore risuona della delicata bellezza di muschi e licheni. Spesso trascurati, questi capolavori della natura giocano un ruolo fondamentale nel nostro ecosistema. Attraverso il mio obiettivo, catturo i loro dettagli intricati, trasformandoli in stampe da collezione, rivelando l'arte della natura che parla del valore di questi piccoli eroi.Questa fotografia parla dei licheni come di una luminosa testimonianza di sinergia. Nati dalla relazione simbiotica tra funghi e alghe, i licheni sviluppano capacità che permettono loro di prosperare quando molti altri non possono farlo.È lo stesso quando, nella comunicazione, entrambe le parti si dicono "sì" a vicenda, creando un sistema in cui 1+1 è maggiore di 2!E non si tratta forse di una famiglia in cui i partner si amano e si rispettano? Questo è ciò che ho catturato in questa foto di Cladonias: il momento in cui due si dicono di sì.Questa fotografia è stampata in edizione limitata in alcuni formati; questa particolare offerta riguarda il formato medio con un'immagine di 39x48,5 cm, stampata in edizione limitata di 15 esemplari.Firmata, numerata e stampata dall'artista. SULL'ARTISTA: Inna Etuvgi, proveniente dalle coste russe dell'Artico, porta alla luce il suo background tecnico come fotografa d'arte svedese. Il suo percorso artistico è iniziato nel 2020 e nel 2022 ha ottenuto il riconoscimento di finalista al Premio Arte Laguna 16. Nel 2023 ha ricevuto un'onorificenza per il suo lavoro. Nel 2023 ha ricevuto un'onorificenza dal Comitato svedese per le sovvenzioni alle arti. Le opere di Etuvgi sono pubblicate nel libro "Photography in the Visual Culture" 22/23.La mente di Inna, che vive con l'afantasia, non visualizza, ma pulsa di concetti, emozioni e sensazioni vivide. Usa la macchina fotografica non solo per esplorare il mondo, ma anche per esternare i suoi paesaggi mentali unici, rendendoli visibili. Il critico d'arte Tabish Khan dice dell'arte di Inna: "il suo lavoro consiste nel trasportarci in altri mondi, sia reali che immaginari, ma sempre in armonia con la natura. Può avere una mente cieca alla visualizzazione, ma ha occhi e una macchina fotografica che catturano la bellezza dei mondi che il resto di noi spesso trascura e dà per scontati".