RAINBOW MORNING" è una vibrante fotografia fine art di Inna Etuvgi, alias My Psychedelic Garden, che cattura l'essenza di un mattino coperto di rugiada.
L'opera, che fa parte della collezione "Wonderland Under Our Feet" di Inna Etuvgi, mostra una singola goccia di rugiada delicatamente posata su un filo d'erba, illuminata dal sole del mattino. La scena, sullo sfondo di una luce solare danzante che trasforma l'erba in un mare di colori scintillanti, evoca un senso di magia e meraviglia. Attraverso l'obiettivo macro, questo momento incantevole rivela uno spettro di colori - blu, magenta, giallo e verde - e ogni goccia di rugiada agisce come un prisma per disperdere la luce del sole in una miriade di sfumature dell'arcobaleno.
Le regolazioni del colore sono state effettuate per migliorare la vivacità e il contrasto della foto, mettendo ulteriormente in risalto lo spettacolo naturale dei colori che si sono verificati in quel momento affascinante. "RAINBOW MORNING" invita gli spettatori a meravigliarsi della magia quotidiana che si svolge ai nostri piedi, ricordandoci che il mondo in cui camminiamo è davvero un paese delle meraviglie. Quest'opera d'arte è una testimonianza della bellezza che si trova negli elementi più semplici della natura, trasformati in un paesaggio da sogno grazie al gioco della luce e dell'acqua. INFORMAZIONI SULLA STAMPA: Stampa Gicleè su carta Canson Fine Art + COA Installata in passpartout Ph-neutral 30x40 cm + supporto, pronta per essere incorniciata Dimensioni dell'immagine 21x28 cm Edizione limitata a 25 esemplari Firmata, numerata e stampata dall'autore SULL'AUTORE: Inna Etuvgi, proveniente dalle coste russe dell'Artico, porta alla luce il suo background tecnico come fotografa d'arte svedese. Il suo percorso artistico è iniziato nel 2020 e nel 2022 ha ottenuto il riconoscimento di finalista al Premio Arte Laguna 16. Nel 2023 ha ricevuto un'onorificenza per il suo lavoro. Nel 2023 ha ricevuto un'onorificenza dal Comitato svedese per le sovvenzioni alle arti. Le opere di Etuvgi sono presenti nel volume "Photography in the Visual Culture" 22/23. Affrontando la vita con l'afantasia, la mente di Inna non visualizza, ma pulsa di concetti, emozioni e sensazioni vivide. Usa la macchina fotografica non solo per esplorare il mondo, ma anche per esternare i suoi paesaggi mentali unici, rendendoli visibili.
Il critico d'arte Tabish Khan dice dell'arte di Inna: "il suo lavoro consiste nel trasportarci in altri mondi, sia reali che immaginari, ma sempre in armonia con la natura. Può avere una mente cieca alla visualizzazione, ma ha occhi e una macchina fotografica che catturano la bellezza dei mondi che il resto di noi spesso trascura e dà per scontati".