Il villaggio di Nammakimura, nella prefettura di Gunma, è incastonato tra montagne e valli bellissime e aspre. È un luogo che mi ha affascinato durante i miei viaggi nel Paese e l'ho scelto come soggetto del mio lavoro creativo.
Uno stile di vita che si è tramandato di generazione in generazione.
Nel mio lavoro ho espresso il respiro umano dei suoi antenati. Le fotografie venivano colorate e le sostanze chimiche venivano utilizzate per creare opere d'arte uniche. Tutte queste tecniche erano oggetti fisici e intuitivi, che coinvolgevano la mia personalità per diventare un tutt'uno con i pensieri di persone del passato, il mondo paesaggistico circostante e il mondo materiale reale. L'esplorazione della materia, della consistenza, della sensazione, della luce e dell'oscurità. È diretto dalle dimensioni e dalla composizione. Una magica espressione mista di odore, tatto, sporcizia, computer e stampanti. E il momento miracoloso in cui l'immagine finalmente emerge, a volte sorprendente e potente perché non è perfetta, ed è un'opera d'arte perfetta.