It Takes Two, Baby.

Concetto

Il mio lavoro è un'esplorazione degli spazi tra il personale e l'universale, quei momenti fugaci in cui i nostri mondi interiori incontrano il mondo esterno. Il collage è il mezzo che ho scelto perché mi permette di decostruire e ricostruire la realtà, combinando materiali vecchi e nuovi per creare qualcosa di completamente unico. Ogni pezzo è un equilibrio di forme, colori e texture, che crea spazi che invitano al comfort e all'esplorazione. Attraverso questi collage, esploro non solo la stratificazione delle immagini, ma anche gli strati di significato più profondi che emergono quando mescoliamo il passato con il presente. Il processo di lavoro con il collage è un atto di sostenibilità: dare nuova vita a immagini e oggetti scartati. Trasformandoli in qualcosa di completamente nuovo, esploro la tensione tra conservazione e reinvenzione, mettendo in discussione ciò che vale la pena salvare e ciò che può essere reimmaginato. Il gioco è essenziale per la mia pratica; alimenta la mia curiosità e la mia capacità di sperimentare con la forma e la struttura, liberandomi dai vincoli del pensiero convenzionale. Nel mio lavoro, mi immergo nel nostro desiderio collettivo di ricordi di qualcosa che forse non abbiamo mai avuto o di un ritorno nostalgico a qualcosa che potremmo riscoprire in questi pezzi frammentati. Gli spazi che ne derivano sono allo stesso tempo familiari e strani, offrendo un luogo in cui convivono comfort ed esplorazione. In definitiva, i miei collage riflettono il delicato equilibrio tra il vecchio e il nuovo, il visto e il non visto, il reale e l'immaginario. Sono spazi in cui possiamo riconnetterci con ricordi dimenticati, sfidare le nostre percezioni e impegnarci nell'atto continuo di creare qualcosa di significativo da ciò che abbiamo e da ciò che potremmo ancora scoprire.