Continuando la ricerca di diverse forme di espressione, l'artista arriva allo studio dello Zen e della calligrafia orientale Shodo. La calligrafia orientale, intimamente legata alla pittura, è una vera e propria Arte e una pratica di vita che necessita di un esercizio costante e previene gli inestetismi. Qui il segno si gonfia, linee nere, morbide, taglienti, energiche, diventando poesia visiva, in un ordine di composizione da cui emergono rapporti di pieni e di vuoti. Si percepisce un ritmo, un flusso di gesti, una variabilità di forza. Un libero alfabeto privato di senso che si erge sulla tela e sostiene una musicalità transitoria che diventa lirismo.