Senza confine

Concetto

Inconcepibile pensare alla vita di Orsola senza la presenza del disegno e della pittura.
"Dono della natura": per lei questa definizione è perfetta.
Dono che si esprime nel desiderio di lasciare su carta segni e colori.
Questa passione le ha reso la vita migliore, sempre: ravvivandone le gioie, alleviandone i dolori.
Studi artistici e professione grafica, coltivando sempre il suo talento ed esplorando varie tecniche pittoriche: olio, acrilico, tempera e acquarello. Quest'ultimo è stato un approdo fatale, che le ha permesso di incontrare importanti maestri, essere accettata come artista associata dalla Società Italiana dell'Acquerello (AIA) e presentare il suo lavoro in diverse mostre nazionali e internazionali.
Perché Orsola dipinge?
Per un bisogno interiore, la pittura è il suo linguaggio.
Rivive la realtà a modo suo, spesso con il piacere di perdersi in quello che fa.
C'è poca razionalità nel suo lavoro: istintiva è la scelta del soggetto, la sua pittura e lo stesso giudizio su di essa.
Crede che un'opera sia riuscita quando la sente sua, al di là del giudizio altrui o della risposta a canoni estetici predeterminati.
Alla fine dell'atto creativo arriva il bisogno di condividere il suo lavoro.
E così la sua pittura, mezzo per comunicare i suoi sentimenti, va alla ricerca delle emozioni altrui, cerca empatia e complicità di chi la guarda.
Il processo creativo, per Orsola così intimo e solitario, si apre ora al bisogno di appartenere all'intera umanità.
Le prime mostre pubbliche delle sue opere e i primi importanti riconoscimenti l'hanno ora incoraggiata a presentare la sua arte ad un pubblico più vasto.
Nella tecnica dell'acquerello trova una duttilità e una libertà consentite solo da pochi altri mezzi.
L'acqua crea giochi imprevedibili, che spesso interpreta come un aiuto insperato per esprimere la parte più profonda e inconscia di sé.
Ma per lei la tecnica pittorica non è l'essenza. È solo un abito, magari su misura per oggi...e domani?