Helmugak è il risultato del progetto Marina 2.0, che è stato al centro del mio processo creativo negli ultimi due anni. Durante questo periodo il mio lavoro si è basato sulla ricerca e la revisione della rappresentazione formale del genere marino.
Dato che la maggior parte delle rappresentazioni sono bidimensionali, il mio lavoro consiste nella realizzazione della terza dimensione, allontanandosi dal piano familiare attraverso installazioni, video, uno scambio postale che rappresenta il flusso delle correnti oceaniche, fotografie e disegni, questi ultimi destinati a evocare il concetto di effimero.
Fu durante questo sviluppo che sorse il conflitto siriano e il mare assunse un nuovo significato. Fu la nascita di Helmugak, che rappresenta speranze e sogni a volte realizzati e altre volte persi. Il mare diventa una tomba e un confine. Attraverso video, installazioni e disegni con una penna "ordinaria", vengono rappresentate le immagini che conosciamo del mare. Ma nel momento in cui si parla della vita e della morte per annegamento, la concezione occidentale del mare cambia. Le belle immagini di onde e pescatori che tutti gli abitanti di Bilbao, me compreso, hanno visto nella casa dei nonni, diventano tristemente crudeli.