TET A TET

Concetto

La scelta dello stile dipende dall'obiettivo che l'artista persegue e dai compiti che si prefigge nel corso del suo percorso creativo. Il processo creativo e il risultato logico di questo processo sono la rivelazione del maestro, è ciò che viene dal suo cuore. I miei dipinti non corrispondono al "colore delle pareti". Li riempio di contenuti, che si chiamano "azione". Ma devono essere appesi al muro e far parte della collezione di un vero collezionista che apprezza il design e il contenuto interno del quadro, il suo contenuto. Sono molto diversi tra loro, perché mi piace sperimentare: i miei quadri non si adattano al "colore delle pareti". Mi avvicino all'idea di un quadro futuro come un regista di un film futuro. Il contenuto dei miei dipinti è molto associativo. Non devono essere visti, ma sentiti con il senso interiore. Se un collezionista ha acquistato almeno uno dei miei quadri, significa che io e lui siamo in sintonia nel nostro atteggiamento filosofico nei confronti dell'arte e della vita in generale, siamo affini. I miei quadri non corrispondono al "colore delle pareti". Fanno riflettere. Il concetto è molto semplice e allo stesso tempo complesso. Nessuno vuole sforzarsi troppo con un'attività fisica eccessiva. I miei quadri sono complessi nel loro concetto, ma se fanno pensare (secondo la confessione dei miei collezionisti, lo fanno), e non si limitano ad ammirare solo un colore o una macchia, allora questo per me è già un successo. I miei quadri non si abbinano al "colore delle pareti". Nei miei quadri-parabole c'è una cosa personale, diversa da tutte le altre: è il simbolismo. Un artista come nessun altro percepisce e sente il mondo attraverso il suo prisma. Non sono l'unico in questa direzione. Perciò il mio stile può essere attribuito al "concettualismo simbolico". I miei quadri non si abbinano al "colore delle pareti", ma hanno tutto il diritto di starci, ma nello spazio aperto di questa parete, nella sua parte centrale. Vi assicuro che non vi annoierete, perché vorrete comprarne sempre di più... Conduzione: un bambino di sette mesi si reggeva a malapena sulle sue fragili gambe, aggrappandosi al lato di una culla, e disegnava emotivamente sul muro macchie astratte di un solo semplice colore (ocra-dorato), comprensibile solo a lui. Era il suo primo quadro pittoresco e monumentale sul muro. Quel bambino ero io.