Questa serie di dipinti è il risultato di undici anni di ricerca con blocchi di legno. Questi blocchi cominciarono ad essere usati dalla civiltà egizia per decorare i tessuti, e sono usati ancora oggi in alcune parti dell'India, Pakistan, Afghanistan e Nepal, dove li ho trovati. Prima di allora, ho usato oggetti quotidiani, come i tovaglioli di carta, per creare decorazioni. Ricordo il giorno in cui vidi per la prima volta i blocchi in una piccola città indiana. Sembrava una cotta, e da quel primo viaggio ne ho portati una trentina. Ora ne ho centinaia. Quando lavoro con questi blocchi di legno, la mia intenzione non è quella di cercare l'armonia attraverso l'ordine e la geometria, ma proprio il contrario. Il primo passo del mio lavoro è quello di creare un certo ordine per poi distruggerlo e trasformarlo in un equilibrio che prospera nel caos e nel disordine. Non è mia intenzione seguire le orme degli artigiani. Il mio lavoro è un altro: usare gli strumenti dell'arte classica e trasformarli in qualcosa di contemporaneo. Poi, aggiungo queste decorazioni a testi o espressioni che ho trovato nei miei viaggi, o sui muri delle città che visito, o nelle conversazioni della gente; a volte seleziono quelle espressioni che definiscono l'ambiente in cui mi trovo, la mia interazione con la gente locale, o una situazione specifica che ho vissuto e da cui è nato un concetto.