Ch'aska Aya Ayar prese il suo nome di battesimo più tardi, in onore della dea inca Ch'aska. Ogni sera la ragazza si sedeva in alto sulle montagne e si immergeva nella luce rosa e arancione del sole che tramontava dietro le colline. Gli abitanti della città le diedero questo soprannome per il calore radioso che portava con sé quando tornava a casa: un bagliore sereno sembrava emanare da lei e tingere gli edifici di pietra grigia di colori meravigliosi mentre passeggiava verso casa.
La dea stessa notò questa giovane donna e, invece di essere invidiosa o arrabbiata per il fatto che il suo nome fosse usato in questo modo, come farebbe la maggior parte delle divinità, percepì il bene nell'anima di Aya Ayar e alla fine si affezionò alla ragazza. Essendo la dea del crepuscolo, spesso trovava la giovane donna incan ad ammirare i colori, gli odori e i suoni del tramonto, e questo apprezzamento del suo lavoro a sua volta fece sì che la dea apprezzasse maggiormente gli esseri umani, specialmente Aya.