Ne "Il gigante" di Alexander Levich, l'arte senza tempo del realismo è abilmente impiegata per raffigurare una scena ricca di bellezza pastorale e di sinfonie inespresse della vita. Levich, prendendo spunto dall'illustre Rosa Bonheur, incanala l'essenza del realismo del XIX secolo in quest'opera su legno, piccola ma profondamente dettagliata. Il dipinto è una narrazione, che racconta i giganti gentili del campo e il loro legame con l'umanità. La tecnica di Levich, un segno distintivo del realismo, cattura la consistenza dell'ambiente e l'anima dei suoi soggetti con ogni pennellata. Il risultato è un'opera che non solo riflette le tradizioni estetiche del passato, ma anche l'acuto senso di osservazione dell'artista e la sua capacità di catturare la realtà su una superficie tangibile. Il realismo di quest'opera offre un'esperienza tattile che coinvolge lo spettatore in un dialogo con la storia e la bellezza trascendente della natura.