Questa calligrafia in stile contemporaneo è l'espressione eclettica dell'artista di temi sacri per i popoli nomadi dell'Asia centrale. L'opera è stata realizzata a pennello con inchiostro cinese/indiano, inchiostri colorati e oro su carta di riso e poi marouflage su un'altra carta. Elementi della calligrafia classica mongola nella scrittura verticale e della scrittura tradizionale tibetana (a colori) si combinano con il simbolo dell'unione tra cielo e terra. Questo simbolo, espresso dall'arco e dalle linee verticali e orizzontali che si intersecano, era ed è tuttora utilizzato dai nomadi come "tamga" o sigillo.
Il "Tengri" o "Cielo", la divinità più grande e potente del popolo dell'eterno cielo blu, è una delle più antiche santità venerate. Allo stesso tempo, il testo in scrittura tibetana presenta una preghiera al bodhisattva Avalokiteshvara, un elemento che rappresenta l'adozione del buddismo tibetano da parte dei nomadi.