L'artista macchia la tela, una volta preparata la superficie, si mette davanti ad essa e la osserva... vede la croce, capisce perché è segnata... vede anche un albero, e non c'è altra possibilità. Non può smettere di vedere queste immagini, deve portare alla luce ciò che la macchia ha già mostrato. E viaggia, e comincia a ricordare... "fin dalla mia infanzia, la crocifissione mi ha fatto sentire qualcosa di molto forte, Cristo ha sempre simboleggiato per me tutto ciò che era giusto, al di là della fede, dell'ideologia o della religione..." con quell'innocenza di un bambino, vedere una persona inchiodata ad una croce, apparire così reale, ha generato in lui infinite sensazioni. E mi dice: "Ancora oggi, ogni volta che entro in una chiesa, vado subito a vedere la crocifissione. Ci sono molte chiese che ho visitato in diverse parti del mondo, ma la migliore rappresentazione rimane la crocifissione della chiesa del mio quartiere, della mia infanzia". MC