Realizzato con carta di lino, lamina d'argento, zolfo, fango d'argento, ecc. L'Uroboro è uno degli antichi simboli del serpente o del drago che si morde la coda e diventa un anello. Nella psicologia junghiana appare come un "prototipo". Simboleggia l'unità di inizio e fine, la perfezione, l'eternità e l'immortalità. Quest'opera è stata leggermente bronzata (rosso-oro) con una tecnica di solforazione a foglia d'argento utilizzando zolfo in polvere in una tecnica di pittura giapponese. Il mandala è rappresentato da un grande ouroboros al centro, leggermente più piccolo in basso e più piccolo in alto. Il mandala rappresenta lo stato di illuminazione nel buddismo esoterico. La pittura giapponese si basa su uno stile pittorico che esiste da oltre 1.000 anni e utilizza materiali tradizionali coltivati nel corso della storia. È una tecnica di pittura su carta giapponese, seta, legno, ecc. che utilizza colori naturali come l'inchiostro sumi, i pigmenti minerali e il gofun, con la colla come collante. Si utilizzano anche oro e altri materiali metallici (foglia d'oro, ecc.). Le pitture di roccia, ricavate dai minerali, sono bellissime polveri simili alla sabbia. Il suihaye-gou, ricavato dalla terra, è una vernice fine ed elastica con particelle sottili. Vengono prodotte anche versioni artificiali di iwa-enogu e mizuhaye-enogu, disponibili in un'ampia gamma di colori. Il goko, ricavato dalle conchiglie, è una pittura bianca con particelle fini.