Concetto
Per la sua ascendenza e formazione pittorica, nel suo lavoro cerca di unificare le risorse pittoriche come la velatura, la texture, il chiaroscuro con la fotografia e i mezzi tecnici per svilupparla, creando un lavoro che integra queste risorse per definire il suo personale discorso plastico. Combinando la plasticità della pittura con la tecnica fotografica.
Usa la fotografia come mezzo di espressione plastica, evitando il concetto convenzionale e documentario della stessa, per cercare un'astrazione visiva dell'elemento fotografato, l'uso di macro e cornici che esprimono un concetto astratto.
Ha voluto dialogare, in parallelo, sia con il significato referenziale che con il significante, carico di forte plasticità, in tutti i casi, di ciascuna delle opere. Facendo, se possibile, più enfasi, consapevolmente, sul secondo obiettivo indicato che sul primo. Come sempre, nelle sue opere fotografiche, la sperimentazione diretta è continuata, anche ora, alla superficie, mettendo espressamente in relazione alcune immagini con altre. Le loro sono strategicamente mai isole.
Il suo scopo, nel catturare le immagini, è quello di tracciare sempre un punto di connessione con altre immagini, in modo che ci sia un'interazione tra loro, cercando una continuità interna/contrasto nelle linee, forme, texture e/o immagini. strutture compositive, postulando che non siano immagini indipendenti, unite senza altro, ma che ci sia un vero dialogo tra tutte loro.
Piuttosto, cerca il potenziamento di una certa soggettività proiettata sul mondo che ci circonda. Su questa linea, postula una visione interiore, descrivendo soggettivamente le emozioni, cercando il substrato sottostante, sotto la realtà apparente. Citando Kasimir Edschmid, afferma che: "Il mondo è lì e sarebbe assurdo riprodurlo così com'è".
Infatti, nella sua lunga carriera professionale, grazie ad una persistente ricerca fotografica, è riuscito ad armonizzare - in base alle sue abituali risorse tecniche ed estetiche - l'impatto visivo con la carica poetica, la forza dell'espressione e/o il possibile peso coesistente dell'immagine drammatica, solitamente carica di forti contrasti. Ma sempre cercando, se possibile, l'espressività, al massimo.
Per fare questo, ha promosso, in parallelo, tutta una serie di aloni diversificati di indeterminatezza, giochi di luce e ombra, suggestioni, contrappunti e mistero, dando luogo a schemi, che, tra l'altro, invadono generalmente la maggior parte delle composizioni. del sempre aggiornato itinerario di Salva Nebot.
Soprattutto, è riuscito - ribadiamo, opportunamente - grazie alle studiate strategie del potere genuino delle ombre e dei contrasti di luce associati. In questo modo, i mezzi più valorizzati, nel loro lavoro investigativo, sono stati l'ascetismo cromatico, l'implementazione costante delle texture dei loro supporti, la frammentazione narrativa e la preponderanza dei giochi espressivi.