In un modo o nell'altro, le battute d'arresto colpiscono tutti gli esseri umani, sia sotto forma di prove, tribolazioni, pressioni, problemi, dolori, sofferenze, malattie, delusioni, sconfitte, ritardi, difficoltà, sfide, perdite, fallimenti o altro. Basta nominarlo. La vita ce li getta addosso a volte in plurale e anche in diverse sfumature, forme e dimensioni. Cosa c'è di più? La storia dimostra che come ognuno di noi cerca di vivere la vita, nessuno è esente dalle dure o aspre batoste che si infliggono in un momento o nell'altro.
Attingendo alle osservazioni e all'esperienza dell'artista dalla sua propria parte di questi duri colpi della vita, in "The Gaze", svela la sua percezione che coltivare e sfruttare l'abitudine di guardare in ognuno di questi rovesci con una mentalità di soluzione ci apre una finestra sulla luce che si trova alla fine del tunnel. Il risultato finale è una trasformazione che può portare solo alla vittoria.
Per esprimere questa intuizione, "The Gaze" è eseguito come un dipinto astratto contemporaneo in cui l'artista usa una tecnica mista, dispiegando colori, strisce e texture, creando urti e altre impressioni visive che sono rappresentate in multipli o in altro modo per illustrare le miriadi di colpi che la vita ci visita, le emozioni confuse che vengono con tutto ciò, la naturale ansia di soluzione e l'intensa attenzione a localizzare e applicare la soluzione.
"The Gaze" eleva l'attenzione alla soluzione con un solo occhio come la via positiva per superare le vicissitudini della vita al di sopra della negatività del pensiero eccessivo che, d'altra parte, intrappola il suo prigioniero in un circolo mentale vizioso che porta solo in discesa verso la sconfitta totale.