Pittura ispirata a una macro-schematica pittura rupestre rinvenuta a Pla de Petracos (Castell de Castells- Alicante). Opera lavorata con musiche di Rolling Stones, Lou Reed, Velvet Underground, Tom Waits... Nel Santuario di Pla de Petracos, c'è uno straordinario insieme di dipinti distribuiti su sei ripari come una "pala d'altare" naturale sulla spettacolare parete rocciosa. La posizione centrale dell'insieme è occupata dal "Cappotto V" con due rappresentazioni umane. La figura principale è una "preghiera", sopra di essa è stata dipinta un'altra figura umana più piccola con una specie di borsa o oggetto appeso e in atteggiamento di movimento. Questa figura è la protagonista del 6k a.C. (il titolo si riferisce alla sua antichità: VI millennio a.C.). Il movimento espressivo e la silhouette di questa immagine di Petracos suggeriscono all'autore la figura di uno sciamano che danza in una sorta di celebrazione. Il fatto che questi popoli siano stati i primi agricoltori della zona è interpretato come la vittoria (la parola vittoria compare nell'opera) della tecnologia, che permette loro di evolversi e sviluppare maggiormente le relazioni sociali e la spiritualità.
Questa evoluzione dell'essere umano attraverso la tecnologia è rappresentata con un codice binario come strato finale dell'opera che copre l'intero dipinto (il codice comprende, oltre a 0 e 1, anche la V di vittoria). L'arte macro-schematica si trova solo nella zona settentrionale della provincia di Alicante, è stata creata dai primi gruppi neolitici che arrivarono in queste terre a metà del VI millennio a.C., provenienti dal Vicino Oriente. Attraverso il Mediterraneo, questi gruppi navigavano in canoa, sempre vicino alla costa, portando con sé semi di grano e orzo, pecore e capre. Queste pitture macro-schematiche si distinguono per le grandi dimensioni e le immagini principali sono figure umane chiamate "orantes", persone con le braccia alzate come se stessero pregando. I luoghi prescelti sono rifugi rocciosi, ben visibili e illuminati dal sole. Queste aree non erano habitat ma "santuari" in cui le popolazioni circostanti si recavano per celebrazioni religiose, riti di passaggio, alleanze... Fonte d'informazione: Guida delle grotte Museo Archeologico di Alicante 2018. Confezione professionale e certificato di autenticità.