Nel dipinto "Lost" della serie Creatida, l'artista si addentra nelle profondità dell'indagine esistenziale, fondendo il tangibile con l'intangibile attraverso una lente metamodernista. Le pennellate di acrilico danzano sulla tela, conferendole un senso di fluidità eterea, mentre le texture della carta sporgono, invitando all'esplorazione tattile. Attraverso la giustapposizione di mezzi, l'artista crea una narrazione visiva che trascende i confini convenzionali, invitando lo spettatore ad attraversare lo spazio liminare tra realtà e astrazione. L'interazione tra acrilico liscio e carta strutturata crea un gioco dinamico di luci e ombre, evocando un senso di momenti fugaci catturati nel tempo. All'interno della composizione, emergono sottili accenni di forma, per poi dissolversi nel paesaggio effimero del subconscio. Ogni strato di carta incollato sulla tela funge da velo metaforico, oscurando e rivelando frammenti di memoria, emozione e percezione. Immergendosi nelle profondità enigmatiche di "Lost", lo spettatore si confronta con il paradosso intrinseco dell'esistenza: il desiderio simultaneo di connessione e l'inevitabilità della solitudine. In "Lost" l'artista trascende le nozioni tradizionali di rappresentazione, invitando lo spettatore a partecipare a un dialogo che si estende oltre i confini della tela. È una testimonianza del potere trasformativo dell'arte, una testimonianza della continua ricerca della verità, della bellezza e della comprensione in un mondo in continua evoluzione.