Di pensieri dolorosi, come questi miseri rottami di pino, stravolti dalla tempesta, distrutti da una bufera d'inverno, e di essere così, ricordando con dolore i giorni passati, e di portare sulla fronte le rughe che gli anni non hanno lasciato sulla fronte, ma solo per un momento, per un momento duro, terribile come l'eternità! Voi valanghe! Voi blocchi di ghiaccio! Verrete su di me! E divorerete la mia vita! Sento il vostro rombo incessante, ma mentre vi rovesciate, distruggete solo ciò che anela alla vita: il bosco in fiore o la campagna tranquilla. Il "Manfred" di Byron. Il ruolo di quest'opera mi ha inesorabilmente attirato verso le biografie di personaggi e artisti famosi. Ero affascinato dalla musica e dalla danza, dal corpo e dall'anima, i miei idoli erano Byron e Lembrook. Nietzsche e Wagner (Il volo delle Valchirie). Ho idolatrato Lembrook copiandolo e appropriandomene nei miei dipinti. "Caino" e "Manfred" Byron mi affascinava con la grandiosità delle sue idee nel 2010m volevo esporre e per questo ho scritto "Seduto" (testo che scriverò in seguito). La mostra non ha avuto luogo, ma l'idea in sé mi ha toccato molto...