Concetto
"Il paesaggio che c'è in me può essere lo stesso che c'è in voi: sensazioni che le parole non possono trasmettere, espresse attraverso i colori e le forme". SOU: oltre i vincoli del design per una pura libertà artistica Con un background da designer spaziale e un fervido desiderio di sfuggire ai limiti imposti dalle richieste dei clienti, SOU (Yuji Ito) si è avventurato nel mondo dell'arte visiva con l'obiettivo di realizzare un viaggio creativo senza limiti. Nato nel 1966, SOU ha trascorso due decenni a progettare negozi e spazi residenziali, fondando il proprio studio nel 2000. Pur eccellendo nel dare vita alle visioni dei clienti, nel 2020 ha sentito un crescente bisogno di completa libertà artistica, il desiderio di creare arte al di là dei vincoli di budget e dei gusti dei clienti. Nel 2021 ha preso la decisione coraggiosa di lasciarsi alle spalle la sua carriera di successo e di dedicarsi completamente alla pittura, concentrandosi su un'arte svincolata dalle aspettative tradizionali. Le sue prime mostre hanno attraversato i continenti, presentando opere digitali in Italia e Spagna nel 2022, insieme alla sua opera originale "Beyond the Line" a Milano. Questa mostra inaugurale ha rappresentato una svolta profonda rispetto al suo lavoro precedente, in quanto SOU ha trovato la sua espressione autentica in paesaggi astratti e intuitivi. Nelle sue prime esposizioni, SOU mirava a collegarsi a temi universali e a invocare esperienze umane condivise, attingendo a un linguaggio visivo coltivato per anni nel campo del design. Per SOU, il design spaziale è stato più di un lavoro: è stato un precursore che ha contribuito ad affinare il suo istinto artistico e la sua comprensione tattile dello spazio, della struttura e della forma. Questo background gli ha fornito un'impareggiabile padronanza tecnica, che ora incanala nel suo lavoro di artista, infondendo in ogni pezzo un senso di struttura anche quando esplora nuovi regni di espressione astratta. La sua rapida ascesa sulla scena artistica mondiale riflette il suo impegno in questo nuovo percorso, con mostre in Giappone, Dubai, Roma, Venezia e Barcellona che segnano la sua rapida evoluzione in un artista riconosciuto a livello internazionale. SOU: visualizzare paesaggi interiori attraverso l'intuizione L'approccio artistico di SOU è incentrato sulla cattura e sulla visualizzazione del "paesaggio interiore". Piuttosto che pianificare meticolosamente le sue composizioni, abbraccia la spontaneità, lasciando che i colori e le forme emergano organicamente sulla tela. Per SOU, l'arte non è un esercizio intellettuale ma un atto di pura intuizione, una danza tra mente e corpo che lo libera da idee preconcette. Il processo creativo inizia come un atto intenzionale, ma si trasforma rapidamente in qualcosa di quasi automatico, dove diventa un canale per emozioni e immagini non espresse. Questo flusso, come lo descrive SOU, è una liberazione di impressioni, ricordi e sensazioni accumulate che si sono impresse nella sua psiche. Cattura sensazioni che le parole non riescono a trasmettere, usando i colori e le forme come linguaggio primario per comunicare temi universalmente risonanti. I paesaggi che SOU crea sono destinati a toccare qualcosa di profondamente familiare, persino archetipico, nello spettatore. Egli descrive il momento di riconoscimento che il suo pubblico spesso prova, come se avesse incontrato una scena o un ricordo a lungo dimenticato guardando le sue opere. SOU ritiene che questi paesaggi risiedano all'interno di ogni persona; i suoi dipinti sono solo uno specchio che li rivela. Per lui, le immagini e i colori sono personali ma universali, e alludono a un'esperienza umana condivisa. La libertà che trova in questo processo riecheggia il suo viaggio dalla progettazione strutturata alla creazione disinibita, in cui non serve più come contenitore per le visioni altrui, ma porta avanti una coscienza collettiva incorporata nel proprio paesaggio interiore. L'arte degli strati: Materiali e tecniche come espressione della vita Lavorando nel suo studio di Tokyo, il processo di stratificazione dei materiali di SOU rispecchia la complessità stratificata dell'esperienza umana. Il suo spazio di lavoro riflette il suo rigore tecnico fin dai tempi del design, dotato di ampi tavoli e materiali accuratamente selezionati. Applica varie texture e pigmenti a strati, utilizzando acrilici, gesso, pigmenti importati e resine per costruire superfici dimensionali e astratte. Questo approccio permette a SOU di creare opere che trascendono la tradizionale piattezza, rendendo ogni tela un'esperienza tattile. I colori, le texture e le forme che si sovrappongono nei suoi dipinti non sono pianificati in anticipo, ma emergono quando SOU cede il controllo all'intuizione, guidando i suoi movimenti e le sue decisioni. Questa metodologia differisce drasticamente dal suo precedente ruolo di designer spaziale, dove la precisione calcolata era fondamentale. Ora, i suoi strati e le sue texture fluiscono liberamente, proprio come i ricordi e le emozioni si intrecciano e riemergono nel tempo. Nel creare i suoi astratti, SOU non attinge a motivi specifici o a forme rappresentative, ma a impressioni e ricordi di vita, dando alla sua arte una risonanza profondamente personale. La sua capacità di trasmettere paesaggi emotivi senza forme definitive è indice della sua convinzione che l'arte astratta abbia il potere di comunicare universalmente. Ogni opera è un ponte tra il tattile e l'emotivo, basato sui metodi pratici che ha affinato durante i suoi anni di lavoro nel campo del design. Quando si trova di fronte a blocchi creativi, SOU cerca l'ispirazione nella natura e nella compagnia fidata, trovando rinnovamento nei piaceri semplici che liberano la mente e aprono la strada a nuove intuizioni. La sua filosofia creativa incarna un equilibrio tra il lasciarsi andare e l'impegnarsi nella vita, una combinazione di tecnica rigorosa e spontaneità sfrenata. SOU: Influenze e sogni oltre i confini Attraverso il suo portfolio in continua evoluzione, SOU spera di continuare a creare opere che evochino un senso di familiarità e meraviglia, colmando i divari attraverso un'arte che parli delle parti universali e non dette dell'esperienza umana. Il suo lavoro è una testimonianza del potere della trasformazione personale e della bellezza che si trova quando un artista permette alla vita stessa di diventare la musa definitiva.