Gli angeli di Kloska sono composizioni sorprendenti sul tema dell'angelo visto come un'energia vibrante di luce con forma umana. I suoi dipinti, con un approccio così originale, stupiscono assolutamente lo spettatore guidandolo in modo morbido verso una profonda mediazione sulla nostra condizione spirituale umana.
Descrizione dell'arte
Pittura: Acrilico su tela.
dalla serie IL LIBRO DEGLI ANGELI: "L'attesa - Composizione 219".
acrilico originale su tela tesa
dimensione della tela molto grande: 90 x 120 cm / il dipinto è verniciato per proteggere i colori nel tempo
IL VERTICE DEGLI ANGELI ...
Ovidiu Kloska, un tecnico, non permette che la sua professione venga alla luce. La sua presenza è perfettamente modellata ed è aperta al dialogo sostanziale e non convenzionale. È un pittore e un poeta allo stesso tempo. Da un altro punto di vista, il razionalismo implicito nell'ingegneria può essere trovato solo navigando in internet e firmando le sue e-mail con l'eccitante formula I AM KLOSKA.
Per il resto, abbiamo a che fare con uno spirito libero, aperto verso il cielo della fantasia, dove la presenza di angeli gladiatori regna su un'insonnia lucida e si trasforma in quadri insoliti. L'esercizio e l'esibizione nelle moderne tecniche di design pubblicitario gli procurarono fama e tutto ciò lo trasformò in promotore della pittura. In realtà, poeta travestito da pittore, Ovidiu KLOSKA vuole proporre all'uomo moderno un altro modo di immaginare, in modo che gli elementi comuni della pittura tradizionale non trovino più posto.
Non rifiuta i classici, ma non li venera nemmeno con infinita devozione. Si sente, in tutto e per tutto, un uomo libero. Il suo tocco personale su ogni immagine deriva da tutto questo e si concentra quasi esclusivamente su uno specifico concetto astratto. La sua mostra a Focsani sembrava la perfezione dell'iniziazione all'angiologia, la presenza degli angeli e la loro vita che punta all'ineffabile, all'allontanamento mentale dalla gravità. È da qui che nasce l'idea dell'angelo, da un punto di vista teologico e artistico. Non è interessato a inutili e interminabili discussioni sul genere degli angeli, come i precedenti, ma solo alla popolazione di angeli che vive nell'intervallo.
L'intervallo è in realtà lo spazio tra Dio dentro di noi e Dio fuori di noi. Il nostro angelo custode diventa l'elemento dominante del dipinto, in diverse situazioni. Gli sguardi di Kloska su questo tema sono originali e portano all'insonnia. Per lo più quella dello spirito che esce dalle convenzioni per proporre un altro modo di negoziare con il sacro e l'eterno. Spirito animato da domande insolubili, va in profondità con ogni pezzo sulle terre delle illusioni. Non emette sentenze, ma ci invita a viaggiare nelle zone volatili della finzione e del mistero. Kloska non dimentica mai da dove è partito e non si trattiene dall'affermare che a volte è attraversato dalle seduzioni del delirio. Sta parlando con gli angeli. In una composizione con un aspetto di barocco non elaborato di molto bene.