L'espressione "pensare all'impensabile" si riferisce spesso alla considerazione di possibilità o scenari talmente estremi o non convenzionali da essere tipicamente scartati o evitati. Questo concetto è spesso associato alla pianificazione strategica, all'analisi degli scenari o anche a discussioni filosofiche in cui gli individui sfidano la saggezza convenzionale o esplorano i confini del pensiero. Nella pianificazione strategica, ad esempio, le organizzazioni possono impegnarsi in una pianificazione di scenari "impensabili" per prepararsi a eventi altamente improbabili ma potenzialmente catastrofici, come disastri naturali, collasso economico o violazioni della sicurezza su larga scala.
In filosofia e nei discorsi intellettuali, "pensare l'impensabile" può implicare l'esplorazione di argomenti controversi o tabù, la messa in discussione di convinzioni profondamente radicate o la contemplazione di domande esistenziali che sfidano la nostra comprensione della realtà. In generale, l'idea di "pensare l'impensabile" incoraggia le persone a spingersi oltre i confini del pensiero convenzionale, a sfidare le ipotesi e a considerare possibilità che possono sembrare radicali o sconvolgenti a prima vista. In questo modo, può favorire l'innovazione, la preparazione e la crescita intellettuale.