Il fiore di questo dipinto è ispirato a "Gigli di montagna" di Katushika Ōi, nata nel 1800. Non si sa quando sia nata né quando sia morta. Ōi era la figlia di Hokusai ed era una pittrice affermata che lavorava anche come assistente di produzione per il padre.
L'approccio di Weir alla pittura è stato influenzato dai Paesi in cui ha vissuto: Scozia, Paesi Bassi, Giappone, Ungheria e Germania. Dal 2005 ha vissuto in paesi in cui l'inglese non era la prima lingua. L'esperienza di vivere in città in cui (inizialmente) non riusciva a capire la parola scritta o parlata si riflette nelle sue opere d'arte attraverso le immagini utilizzate. Weir si diverte a creare un'interazione tra forme riconoscibili e astratte. Il familiare e l'estraneo. È affascinato dalla relazione tra i simboli (ad esempio il linguaggio e il simbolismo mitologico) e la varietà di significati che contengono. Questi sistemi comunicativi che creiamo, modifichiamo e scartiamo hanno una natura effimera. Le singole parole perdono il loro significato originale e cambiano, e possono avere significati diversi a seconda dell'utente. Intere lingue vengono perse, scoperte e create. Simboli un tempo tabù o progressisti diventano irrilevanti. Queste idee contrastanti e transitorie sono per lui un punto di confusione, umorismo e felicità. Le opere di Weir sono un modo per condividere questi sentimenti attraverso un collage di strati di pittura, motivi, oggetti trovati e testi. Questo pezzo è protetto da una vernice opaca. È realizzata su tela di alta qualità. È firmata con un Hanko (timbro con il nome), siglata, datata e intitolata sul retro.