In una società che ci dice che siamo unici ma punisce la nostra devianza con una mano e premia il nostro conformismo con l'altra, è difficile trovare il nostro posto e contemporaneamente rimanere fedeli a noi stessi. Maiba-taya è un promemoria tanto per me (specialmente come artista) quanto per il pubblico, che anche nelle routine banali e nelle scene di tutti i giorni, esiste in tutti noi uno spirito intangibile che differenzia ognuno dall'altro - se scegliamo di manifestarlo. E questa differenza deve essere non solo riconosciuta, ma anche celebrata. Come nella flora e nella fauna, nei geni che danno origine alla vita, una specie è resa più forte solo dalla sua diversità.