Ognuno di noi vive con la propria "coscienza" individuale. La coscienza è la base della nostra esistenza come esseri viventi, ma non abbiamo modo di vederla. L'unico modo per accedervi è rivolgere la nostra attenzione al mondo in cui viviamo. Vedere il mondo, ascoltare i suoi suoni, sentire i suoi odori. L'accesso al mondo da parte dei nostri organi di senso ci permette di prendere coscienza della presenza della coscienza. Voglio trovare l'astrazione nella presenza di questa coscienza. Per me, l'approccio alla pittura astratta consiste innanzitutto nel toccare il mondo, per poi proiettare sulla mia opera i segni del mondo che vi percepisco. In altre parole, sovrappongo un'immagine del mondo riflessa nei miei organi di senso e il modo in cui lo sento. Pertanto, piuttosto che colori e forme concrete, l'artista cerca di dare colore e consistenza a forme che sono state semplificate e hanno perso il loro nome, e di collocare le loro forme sullo schermo in modo compositivo, e di fare un quadro della connessione tra la coscienza dell'artista e il mondo, concentrandosi sui segni che derivano dal soggetto. Questo approccio può essere descritto come un'esplorazione di una nuova riproducibilità sensoriale attraverso la pittura astratta. Questo lavoro si basa sulle rovine di un rifugio antiaereo nel parco Hyuga, vicino al mio studio a Yokosuka, nella prefettura di Kanagawa, e sugli alberi che vi crescono.