Un'interpretazione storica dello sviluppo della cultura visiva moderna recita: "Alla fine degli anni Cinquanta l'astrazione moderna non solo dominava l'intero campo internazionale dell'arte, ma era arrivata a simboleggiare la libertà del mondo occidentale". (Art & Visual Culture 1850-2010, Steve Edwards e Paul Wood, p. 208, Tate Publishing, 2012 The Open University) Una forza formativa che ha alimentato questa interpretazione è stata l'attività della CIA, che ha finanziato diverse mostre di arte astratta negli anni Cinquanta e Settanta come parte del suo programma di propaganda culturale segreta. Il programma promuoveva i valori e gli ideali americani di fronte alla minaccia percepita del comunismo e all'indomani del fascismo e del nazismo.
La CIA finanziò mostre di arte astratta sia negli Stati Uniti che in Europa, con opere di importanti artisti astratti come Jackson Pollock, Mark Rothko e Willem de Kooning. Le mostre erano spesso organizzate dal braccio propagandistico della CIA, il Congress for Cultural Freedom, ed erano esplicitamente concepite per mostrare la creatività e la libertà di espressione che erano considerate caratteristiche della cultura americana. Le mostre venivano anche utilizzate per promuovere l'idea che l'arte astratta fosse una forma di espressione artistica possibile solo in una società libera, in contrasto con le opere rappresentative strettamente proibite e legate a temi politici prestabiliti all'interno dei regimi totalitari. "(f)ree, unfettered art" è un dipinto digitale che mette in evidenza l'ironia dei finanziamenti della CIA attraverso la rappresentazione di vari banchieri con le strisce a spillo e di ragazzi simili a spie che ballano su un dipinto simile a Pollack.