La griglia urbana, dalla Mileto di Ippolito alla Barcellona di Cerda, ha servito i riempimenti e l'ombra è stata proiettata su di essi. Egualitaria in termini di popolazione, ma polarizzata in termini di zonizzazione, come lo è/era quella di Manhattan. I parchi sono l'anomalia dell'intersezione tra la diagonale di Broadway e il grande buco di Central Park. Per il resto, gli oggetti occupano gli isolati, da quelli più alti, a quelli più alti, fino ai supertetti inconsistenti che massimizzano il posizionamento dei piedi, negli ultimi metri liberi, sull'isola!
E se la griglia fosse il parco e tutto il resto fosse sottrattivo? Non c'è nulla che faccia ombra e si affaccia su di essa, invece di essere trascurata. Il parco/griglia può essere il terreno o un terreno rialzato; il tetto urbano collegato. Gli antimonumenti incidono e sono un atto sottrattivo, piuttosto che additivo; si pensi a North, East, South, West di Michael Heizer al Dia Beacon o alle piscine Memorial nel centro di Manhattan. La tridimensionalità della città, la sovrastruttura sottopassa, piuttosto che sovrastare, la griglia. Ne discende, si avvolge al suo interno e crea un Down Under the Park Grid Overhang; DUPGO.