"Catamorphosis" è una stampa fine art di Inna Etuvgi, nota anche come My Psychedelic Garden. L'opera fonde perfettamente fotografia e arte digitale potenziata dall'intelligenza artificiale, raffigurando una giovane donna dai tratti felini che tiene in braccio un gatto Sphynx. La sorprendente somiglianza tra la donna e il suo gatto confonde i confini tra le specie, suggerendo un'ipnotica trasformazione da umano a felino. Ispirata al modo in cui gli animali domestici spesso rispecchiano i loro padroni, "Catamorphosis" esplora le connessioni giocose e profonde tra gli esseri umani e i loro compagni animali. Immagina un futuro in cui gli esseri umani potrebbero modificare se stessi per assomigliare alle creature che adorano, proprio come abbiamo modellato animali come il gatto Sphynx per soddisfare i nostri desideri estetici. Lo Sphynx, con la sua bellezza ultraterrena e la sua giocosità infantile, incarna una creatura allo stesso tempo familiare e aliena, che riflette il desiderio umano di trasformarsi e di connettersi al di là dei confini. Perfetto per i collezionisti d'arte, le gallerie e chiunque apprezzi un arredamento fantasioso e stimolante, "Catamorphosis" conferisce una presenza unica e intrigante a qualsiasi spazio.
INFORMAZIONI SULLA STAMPA: Stampa gicleè su carta Canson Fine Art + COA Dimensioni dell'immagine 40x50 cm Edizione limitata a 25 copie Firmata, numerata e stampata dall'artista La stampa viene inviata arrotolata in un tubo di spedizione resistente (10 cm di diametro).
SULL'AUTORE: Inna Etuvgi, originaria delle coste russe dell'Artico, mette in luce il suo background tecnico come fotografa d'arte svedese. Il suo percorso artistico è iniziato nel 2020 e nel 2022 ha ottenuto il riconoscimento di finalista al Premio Arte Laguna 16. Nel 2023 ha ricevuto un'onorificenza per il suo lavoro. Nel 2023 ha ricevuto un'onorificenza dal Comitato svedese per le sovvenzioni alle arti. Le opere di Etuvgi sono presenti nel volume "Photography in the Visual Culture" 22/23. Affrontando la vita con l'afantasia, la mente di Inna non visualizza, ma pulsa di concetti, emozioni e sensazioni vivide. Usa la macchina fotografica non solo per esplorare il mondo, ma anche per esternare i suoi paesaggi mentali unici, rendendoli visibili.
Il critico d'arte Tabish Khan dice dell'arte di Inna: "il suo lavoro consiste nel trasportarci in altri mondi, sia reali che immaginari, ma sempre in armonia con la natura. Può avere una mente cieca alla visualizzazione, ma ha occhi e una macchina fotografica che catturano la bellezza dei mondi che il resto di noi spesso trascura e dà per scontati".