GIUSEPPE FRANCAVILLA

L'interesse per la fotografia di strada è strettamente legato all'architettura.
Parlare di architettura è pensarla non solo come forma ma anche come evoluzione del formato nell'habitat civile, come palazzi, edifici e monumenti che modellano e danno forma a una città e ne costituiscono il volto e la...

L'interesse per la fotografia di strada è strettamente legato all'architettura.
Parlare di architettura è pensarla non solo come forma ma anche come evoluzione del formato nell'habitat civile, come palazzi, edifici e monumenti che modellano e danno forma a una città e ne costituiscono il volto e la narrazione documentaria. La fotografia non deve solo archiviare visioni del presente ma anche essere oggetto di valutazione e critica del territorio per il futuro.
Come artista cerca di rendere il discorso documentario qualcosa di universale partendo dal particolare: esperienze personali come raccontare la malattia di un familiare in modo che sia accompagnato da momenti di poesia e che parlino non solo a chi gli sta vicino ma che suggeriscano una visione universale.
Proprio per questo ultimamente si è concentrato anche sul lavoro dei collage fotografici, interrompendo così il rigido filo razionale che lega le foto e permettendo l'introduzione di segni, simboli e altre illustrazioni come supporto alla fotografia, non per spiegarla ma per distaccarla dal peso della realtà.