Concetto
Sono sempre stata innamorata della pittura, che per me sono segni, colori, interpretazione e intervento della e sulla realtà. La pittura è sempre stata per me un modo per raccontare la mia vita, quasi mai in modo diretto ed esplicito, quasi sempre attraverso metafore, analogie, simboli. Quale mezzo...
Sono sempre stata innamorata della pittura, che per me sono segni, colori, interpretazione e intervento della e sulla realtà. La pittura è sempre stata per me un modo per raccontare la mia vita, quasi mai in modo diretto ed esplicito, quasi sempre attraverso metafore, analogie, simboli. Quale mezzo migliore dell'astratto per fare tutto questo? Il linguaggio astratto elogia tutti gli strumenti pittorici e li rende capaci di esprimere meglio l'inesprimibile, ciò che tutti noi conosciamo, e conosciamo profondamente, come parte della vita quotidiana, come patrimonio comune, ma difficile da esprimere con le parole ordinarie. Ho sempre riflettuto su quanto spesso le parole delle canzoni siano "stupide", ma allo stesso tempo così appropriate per agganciare, trasportare e rendere accessibile al nostro udito la dolcezza di una melodia... E così in qualche modo credo possa accadere con la pittura: segni e colori semplici, basici, quasi infantili, ma proprio per questo universali e alla portata di tutti, adatti ad agganciare gli occhi del cuore e a trasportare discorsi in entrata e in uscita non prevedibili con l'alfabeto ordinario. Discorsi che sanno di sentimenti e sensazioni, di ricordi e amnesie, di certezze e smarrimenti... Questo è quello che cerco di trasmettere con la mia pittura, astratta per quanto riguarda le convenzioni ordinarie relative ai modi di dare nomi alle cose, ma assolutamente concreta e realistica se decidiamo, ad un certo punto, di "dare un nome" a qualcosa che si agita in tutti noi. Dopo tutto, qualcuno ha detto che "le cose sono più invisibili di quello che si vede" ...
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