Yoshiaki mori

Spesso guardo il cielo quando viaggio e nella vita di tutti i giorni. Quando sono quasi perso tra le montagne, guardo il cielo, come se fossi sempre alla ricerca di un posto dove andare. Il cielo compare spesso nelle mie opere, ma non credo di raffigurare un cielo blu, bensì immagini di ricordi proi...

Spesso guardo il cielo quando viaggio e nella vita di tutti i giorni. Quando sono quasi perso tra le montagne, guardo il cielo, come se fossi sempre alla ricerca di un posto dove andare. Il cielo compare spesso nelle mie opere, ma non credo di raffigurare un cielo blu, bensì immagini di ricordi proiettate sul cielo, che uso come schermo. Sarebbe bello scattare fotografie quando si parte per un viaggio. Ma per me il soggetto è già un oggetto finito, bello e ben costruito, che si trasforma in una nota da ricordare, e non si crea nulla di più. Mi piace di più vedere, sentire, toccare e fissare nella memoria, una per una, tante cose che sono come la vita. I ricordi si trasformano in qualcosa di simile a un sogno, bello o brutto che sia, che non si somma, che si vede in un sonno profondo senza inizio né fine. L'infinita vernice di questi "ricordi" sembra mescolarsi come fili che si aggrovigliano verticalmente e orizzontalmente e sviluppano le proprie storie. Questa è forse l'unica fotografia di paesaggio che è rimasta impressa nella mia mente. Guardando indietro, mi piacciono la natura e i paesaggi e spesso li disegno. Uccelli, animali, insetti, fiori, persone e cose. Forse ci sono cose che non riesco a mostrare, che non apprezzo abbastanza. Ma penso che tutti loro, vivendo insieme in armonia, siano "uno dei miei infiniti paesaggi" che vedo nel mio viaggio. Spero di creare cose che abbiano vita ed esprimano la "presenza" dei colori e delle forme. Spero che possiate sentire delicatamente la storia che inizierà sulla vostra pelle.