RIE NONAKA

Concentrandosi sul materiale delle macerie, il progetto mira ad approfondire la riflessione sulle possibilità di cambiamento umano interiore e di rigenerazione sociale. Stiamo anche esplorando e sperimentando nuove forme di espressione artistica come luogo di intersezione tra processi materiali e sp...

Concentrandosi sul materiale delle macerie, il progetto mira ad approfondire la riflessione sulle possibilità di cambiamento umano interiore e di rigenerazione sociale. Stiamo anche esplorando e sperimentando nuove forme di espressione artistica come luogo di intersezione tra processi materiali e spirituali. Attraverso i media, ho visto bambini giocare davanti a cumuli di macerie create da conflitti e disastri, e sono stato influenzato dal fatto che questi sono luoghi di distruzione, ma anche simboli della resilienza della vita e della resistenza umana. Le macerie sono un simbolo di violenza e tragedia, ma allo stesso tempo sono un materiale che ha il potenziale per trascendere tutto questo e creare un nuovo ordine. Affrontando questo materiale contraddittorio, cerco di superare il mio senso di impotenza come individuo e di trovare un mezzo per porre domande alla società. Il processo con cui il cemento utilizzato nella produzione subisce cambiamenti e trasformazioni chimiche simboleggia la nostra vita e il nostro stato mentale, che continuano a cambiare nel tempo. Inoltre, combinando cemento e resina, visualizzo il passaggio dalla distruzione alla rigenerazione, materializzando il processo con cui frammenti disordinati creano un nuovo ordine. Questo dimostra la nostra resilienza e il nostro potenziale creativo. I detriti che cambiano forma sono anche un tentativo di mettere in discussione il modo in cui percepiamo e ricordiamo visivamente. Il cervello umano ha la capacità di integrare i punti ciechi e di ricostruire informazioni ambigue, ma non riproduce necessariamente la "verità". La memoria è anche un'attività creativa che implica l'interpretazione e la ricostruzione piuttosto che la semplice memorizzazione. Come dice Ellen Altfest (ELLEN ALTFEST 1970-), "l'arte è qualcosa che può collegarci a qualcosa di sublime", l'arte ha il potere di far emergere il sublime nascosto nel quotidiano. In questo modo, le macerie apparentemente senza valore mostrano un processo di sublimazione in qualcosa di sublime e, sebbene siano un materiale che evoca intrinsecamente ricordi distruttivi, hanno il potenziale per andare oltre e creare nuovo valore e significato. Assistendo visivamente a questo processo, lo spettatore è in grado di acquisire una nuova prospettiva attraverso i propri ricordi e le proprie esperienze, e di vedere non solo il risultato della distruzione, ma anche la possibilità di rigenerazione e creazione dalla distruzione stessa. Il punto di vista secondo cui la distruzione non è la fine ma l'inizio della rigenerazione mette in discussione il nostro stesso modo di vivere, e quest'opera non solo ci aiuterà a guardare al passato ma anche a guardare a un nuovo futuro.