Juan Manuel Alvarez-Ossa

Dipingo per non morire mai e per creare cose belle perché credo che la bellezza sia la compagna e l'obiettivo dell'uomo.
Cerco di lavorare in modo ampio e diversificato. Questa è la mia forza e mi esprimo in un lavoro figurativo come in un'astrazione, nell'iperrealismo come nel paesaggio, in un dis...

Dipingo per non morire mai e per creare cose belle perché credo che la bellezza sia la compagna e l'obiettivo dell'uomo.
Cerco di lavorare in modo ampio e diversificato. Questa è la mia forza e mi esprimo in un lavoro figurativo come in un'astrazione, nell'iperrealismo come nel paesaggio, in un disegno o semplicemente giocando con i colori. Concentrandomi sulla pittura, il disegno e il trompe-l'oeil, ho sviluppato una tecnica molto personale che mi permette di fare molte cose. Il mio lavoro tende ad essere iperrealista o semplicemente trompe-l'oeil perché dipingo ciò che vedo.

Cerco di evitare le etichette perché credo che ci sia qualcosa di più nella creatività, come la giocosità e la spontaneità, che la rende legata all'uomo -come il gatto nel "Giardino delle delizie terrestri". Mi piace giocare con i media per condurre e accogliere lo spettatore nel mio mondo, tenendo sempre presente che deve essere facile da leggere e accessibile nella sua decifrazione agli altri. Il mio lavoro è l'espressione di ciò che vedo, di ciò che vivo e sento nella mia vita quotidiana. Il mio lavoro è l'espressione delle mie convinzioni. Misticismo e sacralità sono le parole chiave dell'arte. Cerco anche di lavorare con disciplina. Credo che se voglio esprimere qualcosa di esteticamente corretto, devo avere un ordine e una messa a fuoco ben definita per rendere facile e bello il passaggio dell'occhio. Ecco perché, credo, mi piacciono così tanto le forme geometriche. L'armonia, la disciplina, la concentrazione e il desiderio di superare il mondo materiale e raggiungere un mondo più spirituale di bellezza, di verità è ciò che spinge il successo del mio lavoro e della mia espressione.
Il mio lavoro è principalmente figurativo, ma dal 2004 flirto con l'astrazione. Il mio obiettivo è quello di riuscire a rappresentare una realtà figurativa che non ha una posizione definita, ma può essere vista da qualsiasi angolazione, anche cambiando il modo in cui viene mostrata.