robin cerutti

Robin Cerutti ha seguito un percorso professionale piuttosto singolare: oltre a essere un fotografo di grande talento, ha conseguito un dottorato in nanofisica. Nel 2006, mentre lavorava per IBM a New York, è emersa la sua opera d'arte, che ha iniziato a essere riconosciuta e richiesta nel panorama...

Robin Cerutti ha seguito un percorso professionale piuttosto singolare: oltre a essere un fotografo di grande talento, ha conseguito un dottorato in nanofisica. Nel 2006, mentre lavorava per IBM a New York, è emersa la sua opera d'arte, che ha iniziato a essere riconosciuta e richiesta nel panorama dell'arte/moda. Mentre viveva a New York, ha esposto per la prima volta le sue opere alla "Collective Gallery 173-171" di Chinatown in occasione dei benefici dell'American-Italian Cancer Foundation, organizzata da Damiani e Kiton. In seguito ha firmato la mostra "She's an Astronomer", una serie di ritratti di donne che si occupano di astronomia, con l'obiettivo di motivare le giovani donne a impegnarsi nella scienza. Nel 2012 ha progettato una collezione Pop Post-Modernist, presentata da molte piattaforme di arte digitale in occasione della chiusura della mostra di Tom Wesselman al Montreal Museum of Fine Arts. Le sue fotografie sono state esposte al Chromatic Festival di Montreal (dal 2012 al 2014) e a Parigi (2015). Nel 2015, Cerutti è stato invitato da Montreal Creative a esporre il suo lavoro nello studio di ARTV. Da allora ha esposto le sue opere a livello internazionale, dalla Florida nel 2016 (Las Olas Fine Art) a Parigi, dove è entrato a far parte della Marciano Gallery nel 2017. Nel 2017, grazie a hub-art, ha potuto esporre la sua nuova serie Presence alla Cube Art Fair, una fiera belga che ospita 30 artisti nordamericani. Ha poi esposto la sua serie Presence a Parigi presso la Marciano's Art Avantage Galery e successivamente nel 2018 in una mostra collettiva intitolata "Embody" alla Vivendi Galerie (Parigi).

Inoltre, negli ultimi anni, Robin ha partecipato due volte al cinema, adattando il suo concetto di messa in scena di scene visive oniriche nei film del regista francese Louis-Julien Petit: Carole Mathieu, 2016, con Isabelle Adjani, e Les Invisibles, 2018. Ha anche diretto un paio di video musicali creativi.

Il suo lavoro è stato pubblicato in molti blog e riviste, come Artsy Editorial, PetaPixel, My Modern Net, American Photography Artist, Photography Served, Claudia Magazine,