MIO

"...la situazione dell'arte, che io chiamo macchie e figure, continuerà per molto tempo. La pittura rimarrà soggettiva ed esoterica, un'arte del caso piuttosto che della legge, delle macchie sul muro, dell'introspezione piuttosto che della rarità esterna".
(Citato da "Blotches and Figures" di Kenne...

"...la situazione dell'arte, che io chiamo macchie e figure, continuerà per molto tempo. La pittura rimarrà soggettiva ed esoterica, un'arte del caso piuttosto che della legge, delle macchie sul muro, dell'introspezione piuttosto che della rarità esterna".
(Citato da "Blotches and Figures" di Kenneth Clarke, tradotto da Hideya Sasaki, in "Contemporary Art now".

Credo che nel momento in cui guardo un oggetto la purezza dell'oggetto stesso si perde. Finché passa attraverso il tubo del mio pensiero, l'oggetto cessa di essere un oggetto in quel momento, e diventa un oggetto che io penso, vedo e percepisco. Questo è ciò che non posso sopportare di fare.
Mi sono chiesto se potevo creare una macchia sul muro. Nel momento stesso in cui è apparsa la macchia, la comparsa di una macchia. Ciò che dipingo non deriva dall'oggetto. È solo quando gli altri apprezzano la mia pittura che diventa una macchia sul muro, il mio lavoro. Sento che la distanza tra il quadro e me stesso si avvicina. Voglio diventare io stesso un quadro dipingendo l'aspetto della macchia. Questa è la mia risposta al termine "arte della riflessione".