Denis Daniel

Intendo la pittura e l'arte come un'estensione della nostra realtà, come un modo per avvicinarsi o rendere visibili quelle componenti che sono così comuni nella nostra vita quotidiana, ma che alla fine della giornata rimangono isolate in un angolo poco appariscente o completamente invisibili. Mi int...

Intendo la pittura e l'arte come un'estensione della nostra realtà, come un modo per avvicinarsi o rendere visibili quelle componenti che sono così comuni nella nostra vita quotidiana, ma che alla fine della giornata rimangono isolate in un angolo poco appariscente o completamente invisibili. Mi interessa che il mio lavoro sia impregnato della vita quotidiana e della sua realtà, evitando qualsiasi pretesa o idealizzazione, mostrandola in modo reale. Con la pittura cerco di esplorare e rappresentare la noia, l'apatia, la stanchezza, la disperazione, l'indifferenza, le conseguenze della violenza nelle nostre società e gli effetti causati dalla sua normalizzazione, il logorio mentale che subiscono le donne che vivono in zone a rischio affrontando le morti violente quotidiane e l'ostilità dell'ambiente circostante, indagare le diverse relazioni tra le persone e le strutture familiari, l'abuso, l'amore e le contraddizioni all'interno e all'esterno delle case, scavando nella falsa coscienza e nella disumanizzazione della persona attraverso il lavoro, come essere un individuo capace di pensare con la propria testa, lentamente viene spogliato della sua sensibilità umana e ridotto a una cosa, a un oggetto automatico senza pensiero proprio, incapace di pensare al di fuori della gabbia del lavoro e ignaro del mondo in cui vive, posseduto dall'idea di lavorare per migliorare le proprie condizioni di vita, quando la realtà tangibile è che, dopo lunghe ore di lavoro, non ha più abbastanza energia, tempo o denaro per il tempo libero, per godersi la propria vita o la propria famiglia, senza alcuna possibilità di autorealizzazione.